September 14, 2003 – In search of the Garibaldi Mine
Today is a special day; I want to find a mine constructed in 1876 by two Italians, Jeff and Joe Nosanno, in the mountains west of Death Valley, close to the mining town of Skidoo, now only a ghost town. It seems that the two Italians made a fortune of $70,000 and then sold the mine for $30,000 in the 1880’s; it then changed name to the Blue Bell Mine and was abandoned in 1911.
Sono venuto a conoscenza dell’esistenza di questa miniera leggendo un libro, comprato un anno fa, in un piccolo museo sconosciuto in un villaggio vicino a Mono Lake in California. La descrizione di questa miniera si limitava a tre soli righi, indicando la sua localizzazione in questi termini: sul versante est di Skidoo da cui si vede la Death Valley e poche altre indicazioni.
Era interessante fare una esperienza di ricerca sperimentale cercando di trovare la presenza italiana anche nell’attività mineraria individuale e la ricerca di reperti, come oggetti di vita quotidiana, che avessero un senso dal punto di vista scientifico; una sorta combinazione di archeologia moderna e di ricerca in campo.
Un giorno è veramente poco per una ricerca così complessa, ma era una scommessa che volevo fare; la sera dovevamo essere verso Independence, in California, sulla strada di Yerington in Nevada, la prossima meta.
Emiliano:
Prima di arrivare a Skidoo (una ghost town nei pressi di un posto ricco un tempo di attività minerarie) siamo passati per la Death Valley.
Ogni parola per descrivere quello che ho visto è povera di significati. Per prima cosa non esiste ombra. L'unica ombra in questa gigantesca depressione (-90 mt.) è quella proiettata dalla macchina e intorno a noi catene montuose che la percorrono per tutta la sua lunghezza.
I monti ai lati sembrano beffarde mura di una immensa cella ... se sopravvivi al deserto (lungo nella sua massima estensione 200 km.) ti trovi davanti mura naturali fatte di roccia calda e tagliente. Alte migliaia di metri.
Il nome “valle della morte” è corretto ... molte sono state le sue vittime nel passato (coloni, pionieri o sventurati) e nel presente (incoscienti). Là in mezzo si è soli contro una forza molto più grande di qualsiasi umano, il sole potrebbe disidratarci in circa 5 ore ... senza contare i serpenti e gli scorpioni.
La pioggia in questo deserto è un evento molto raro e molto pericoloso. Infatti il carico di acqua che può scendere dal cielo è talmente elevato da non permettere una considerazione precisa su dove e quando un corso d'acqua potrebbe colpire con la violenza di una grossa onda di piena. Miglia e miglia di terreno asciutto coperto da un cielo che è talmente esteso che si fatica a vederlo tutto.
Il silenzio, anche qui, è una costante terribile e, nello stesso tempo, bellissima in un posto che se si è soli, l’unico interlocutore è il vento. E proprio da queste parti, avventurosi pionieri nel 1874 sono venuti per cercare oro; così venne fondata Skidoo, oggi ghost town.
Siamo arrivati nel luogo in cui una volta c'era una città e oggi non c'è assolutamente niente. Solo qualche pezzo di “archeologia moderna” ... prima di arrivare lì siamo passati da un paio di miniere abbandonate dove era ben visibile dove si trovava il filone metallifero
Abbiamo allora preso come punto di riferimento il luogo dove c’era una targa che indicava la posizione originale della città e da lì ci siamo incamminati verso est. Abbiamo passato sul fianco il monte e ci siamo messi sul suo lato a osservare con il binocolo se c'erano miniere ... abbiamo scorto un incavo scavato artificialmente.
Abbiamo deciso di andare a vederlo da vicino, ma una volta arrivati ci siamo accorti che questa piccola galleria era solo una campionatura della roccia...